venerdì 17 aprile 2009

assistenza ai colleghi abruzzesi


Ecco come la vedo io l’assistenza ai Colleghi terremotati.

In queste tragiche circostanze si dovrebbe dare, offrire, il meglio di se. Scrivendo non credo di farlo e per questo mi scuso.

Deve essere l’Enpav a gestire l’assistenza ai veterinari che non va intesa solo ai Colleghi iscritti all’ordine ma anche ai pensionati, sicuramente più vulnerabili dei primi. In che modo? Aprendo un capitolo, un conto, in cui fare confluire tutte le donazioni pervenute dalla categoria. Pare che alla fine solo una mezza dozzina di colleghi abbia subito la perdita di ambulatori ( 3 ) e della casa ( 3 ). L’Ente in questa situazione straordinaria ha perso una grossa fetta d’immagine. Non più il solito “Ente romano” ma un’ Ente Previdenziale e Assistenziale fatto da Colleghi per i Colleghi. Guardate bene che il mio non è il solito pietismo verso i bisognosi (che tanto si legge nelle fasi immediatamente successive questi eventi) ma è una sorta di assicurazione personale non onerosa e molto egoistica. Vorrei avere questa certezza se domani capitasse a me la stessa cosa. Il sapere fin da subito che qualcuno comincia a raccogliere per me, per la mia famiglia caduta in una situazione di improvviso disagio.
L'aver garantito un inizio di ripresa può rappresentare veramente qualche cosa di importante quando hai ancora i calcinacci tra i capelli. Visto che fortunatamente non abbiamo avuto vittime, possiamo parlare di soldi? I Colleghi colpiti dal terremoto hanno bisogno di questo subito. Poi arriverà lo stato, l’assicurazione e quant’altro. Queste immediate certezze le possono assicurare gli oltre 20 mila colleghi e i 5000 pensionati che possono versare tranquillamente un contributo economico o quanto proposto dall’Ente. Addirittura detraibile. Questo altro non fa che aumentare il senso di appartenenza di una categoria che di questo sentimento conosce ancora veramente poco. Di questa situazione un carico dovrebbero portarlo le varie organizzazioni e associazioni e smetterla di dire che “ alla fine i veterinari sono così: egoisti, ingovernabili e anarchici “. Un altro aspetto fondamentale è quello di coinvolgere i Colleghi Abruzzesi su un progetto comune: i Leavet. Mai come in questo momento bisogna sapersi appropriare delle nostre competenze e non lasciare ad altre istituzioni, università o istituti zooprofilattici, il compito, il merito, di provvedere a ridurre il randagismo. Se fatto da loro, che ben altri compiti hanno o avrebbero qualsiasi risultato ottenuto sarebbe fatto con le mani di altri e con fondi di altri. Auspico che la Dirigenza Anmvi che ha proposto il progetto Leavet e/o la Fnovi che lo ha inserito, come immagino, tra i punti per il prossimo triennio prendano quanto prima appuntamenti con le autorità locali/nazionali e con la protezione civile al fine di gestire anche questa emergenza, più che mai sanitaria, viste le condizioni del territorio, rimanendo sul posto fin quando il progetto non è realmente partito.
GOETHE disse: " Agire è facile, pensare difficile; agire secondo il pensiero, incomodo." E di questo non mi scuso!

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