mercoledì 15 aprile 2009

riforma previdenziale


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PRESUPPOSTI

Ipresupposti che hanno determinato
la scelta sono legati a
problematiche
radicate nella professione e
non. Tra quelle legate alla professione
troviamo al primo posto la
difficoltà che incontra la categoria
a fare decollare i redditi da professione. Le
cause? Il continuo ingresso di veterinari nella
libera professione unito alla difficoltà di assunzione
sia dall’industria che dal servizio sanitario
nazionale oltre ovviamente ad una residua
ed alquanto ridotta tendenza all’evasione fiscale.
Questi punti, ma ve ne sono altri, altro
non fanno che ridurre o erodere i bilanci delle
strutture esistenti. A queste premesse aggiungiamo
l’aumento delle quote rosa nella
categoria e, finalmente una nota positiva, l’allungamento
medio della vita. Le altre, quelle
non legate alle nostre regole di mercato ma
ad esse correlate sono da attribuirsi alla legge
finanziaria del 2006 che ci impone una sostenibilità
del sistema non più a 30 ani ma a
50 oltre alla relazione della Corte dei Conti sulla gestione finanziaria Enpav 2006/2007

CONCOMITANZE

Le concomitanze poi con l’andamento dei
mercati, a volte riportate in modo distorto,
hanno fatto ingenerare turbative ingiustificate
ma ci hanno permesso di impostare una riforma
dilatata nel tempo e non predefinita. Mi
spiego meglio: Il CdA dell'Ente proporrà all'Assemblea nazionale l'incremento progressivo, in sedici anni, del contributo soggettivo
di 0,5 punti fino al 18%, ma si potrà in futuro verificare anche l'opportunità di rivedere queste aliquote qualora gli effetti o la situazione occupazionale
lo richiedano. Allo stesso modo
se il reddito dei liberi professionisti subisse incrementi
significativi si potrebbe prevedere un
rallentamento o riduzione degli aumenti. Attualmente
il nostro reddito medio è di
14.900,00 Euro.

ANALISI

L’incremento di 8 punti percentuali del contributo
soggettivo in 16 anni, ferma restando l'ipotesi di intervenire anche sul contributo integrativo ovvero di lasciarlo inalterato, (l’Assemblea dei Delegati deciderà in
merito già dalla prossima Assemblea di giugno),
ci consente di ridurre la differenza con
altre categorie di lavoratori autonomi che attualmente versano, per la sola previdenza il 24%. . Questo aumento di contribuzione
ci consente di poter pensare a due rette,
banalmente chiamate delle entrate e delle uscite,
pressoché parallele e considerare questa
riforma come destinata a durare nel tempo.
Questa è la conclusione cui è giunto il nostro attuario, Dr Coppini Luca, dopo aver analizzato la proposta dei Colleghi Gandola Oscar e Sardu Francesco.
A questo va aggiunto che la prossima
riforma terrà conto, come è stato per le altre,
del pro rata, della deducibilità fiscale, della rimodulazione del rendimento della pensione ( per riequilibrare il rapporto tra il versato e il riconoscimento pensionistico,
sbilanciato nei confronti di chi versa maggiormente)
ma soprattutto al fatto che finalmente
si potrà andare in pensione con un'unica tipologia di trattamento pensionistico. ( verrà cancellata la pensione di anzianità), si potrà rimanere nel mondo del lavoro conservando l’iscrizione all’Ordine provinciale
già a 60 anni con 35 di contribuzione. Questa
opzione, con una riduzione che al massimo
potrà essere del 30%, consentirà alle categorie
dei Colleghi che si sentono usurate di poter
accedere alla pensione prima del tempo,
prevista per tutti a 68 anni e 35 di contribuzione.
Per coloro che rimangono
iscritti e quindi manterranno lo status di
contribuenti dell’Ente verrà calcolata ogni 4
anni un supplemento aggiuntivo di pensione.
La riforma, cui l’Assemblea dei Delegati
provinciali sarà chiamata a deliberare, introdurrà
nuove e migliori possibilità di contribuzione
ai giovani colleghi.
Sono infatti state presentate alcune sostanziali modifiche per tutti coloro che si iscrivono all’Ente per la prima volta entro i 32 anni di età. L’agevolazione si applica all’anno di iscrizione e ai tre anni successivi.
1° anno nessun contributo (soggettivo, integrativo)
2° anno si versa il 33% DEI CONTRIBUTI (soggettivo, integrativo)
3° e 4° anno, il 50% DEI CONTRIBUTI (soggettivo, integrativo)
Ai fini pensionistici il primo anno vale solo per la maturazione del diritto, ma non per il calcolo dell’importo della pensione. Il giovane potrà volontariamente riscattare tale annualità con modalità da definirsi.
Per il 2°, 3° e 4° anno la contribuzione rileva anche per il calcolo della pensione. Inoltre, nonostante si versi una contribuzione ridotta, nella media dei redditi per il calcolo pensionistico si considererà il reddito convenzionale per intero.

RIFORMA CORAGGIOSA
Sicuramente una riforma coraggiosa e strutturale
che porta con sè miglioramenti a lungo
termine e tiene conto del principio fondamentale
di equità e congruità di trattamento. È in
questi momenti dove si è chiamati a muovere
i fili del nostro futuro pensionistico che si può
apprezzare una riforma, fatta da veterinari e
non calata dall’alto, che tiene conto delle nostre
peculiarità e specificità. Per la Categoria
e per chi ha conoscenza delle logiche che governano
la previdenza, la possibilità di essere
noi a gestire, oltre alla previdenza anche l’assistenza,
il nostro Ente, rappresenta un vero
fiore all’occhiello. Anche quando si chiedono
sacrifici.

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