Care Colleghe e cari Colleghi,
nei giorni dal 23 al 25 /10 c.m. si è tenuto, a bordo della motonave "Costa Romantica", il convegno organizzato dall'Enpav sul tema: "Equità intergenerazionale: utopia o realtà? ".
L'argomento trattato , pur se alquanto ostico, risulta di importanza cruciale in quanto riguarda tutti noi sia come "contribuenti " che come futuri usufruitori delle prestazione previdenziali erogate dal nostro Ente pensionistico.
Hanno esposto le loro relazioni illustri economisti e giuristi di fama internazionale, attuari, sottosegretari del Governo e Presidenti delle casse di previdenza privatizzate e dell' ADEPP ( associazione che in futuro avrà un sicuro peso nel trattare con i governi riguardo ai problemi previdenziali delle casse private/privatizzate), ponendo in evidenza i problemi da tutti noi conosciuti riguardo al sistema a ripartizione e al metodo contributivo (che rappresentano i meccanismi vitali delle nostre casse), rimarcando le basi legislative italiane rigardanti l'istituzione della previdenza obbligatoria, ponendo l'accento sulla mancanza di uniformità a livello europeo nella formazione universitaria dei professionisti pur nella garanzia della libera circolazione su tutto il territorio dell’UE, evidenziando il ruolo delle libere professioni a livello europeo ed il tentativo di svilirne la qualificazione come professioni intellettuali (assimilandole invece ad imprese) da parte della commissione per la concorrenza.
Le varie scuole di pensiero a livello economistico hanno proposto ricette diverse per affrontare il problema della "gobba previdenziale" (determinata dal boom delle nascite che si è verificata nel corso degli anni '60) che la nostra cassa si troverà ad affrontare intorno al 2020 , che si protrarrà per un ventennio circa , e che porterà dapprima all'inversione di tendenza dei nostri conti, poi ad intaccare il patrimonio dell'Ente e, conseguentemente , la sua capacità e possibilità di erogarci la pensione dovuta.
La scuola Modigliani-Ceprini ha detto "Evitate di prendere subito delle misure penalizzanti per gli iscritti che potrebbero poi rivelarsi immotivate alla prova dei fatti; piuttosto, tenete monitorizzati attentamente i parametri indicatori della situazione di bilancio dell'Ente e, nel frattempo, gestite in modo diverso ciò che avete, mettendo in atto un sistema misto a ripartizione ed a capitalizzazione, ed eventualmente istituendo un Fondo Pensionistico ad adesione volontaria per avere un pilastro previdenziale in più" , adducendo come motivazioni che le modifiche apportate al modo di calcolare la pensione pochi anni addietro, associato all'aumento evidenziatosi negli ultimi anni della base contributiva ed all'assorbimento di nuove forze contributive che consisteranno nei diplomati nelle lauree brevi, saranno sufficienti a garantire il nostro futuro previdenziale.
Un secondo studio effettuato dallo studio Castellino-Fornero di Torino, ha invece avuto una impostazione decisamente più pessimistica (o prudenziale, a seconda dei punti di vista!), sostenendo che bisognerà passare assolutamentee al più presto dal sistema a ripartizione a quello a capitalizzazione e da un metodo di calcolo di tipo retributivo ad uno di tipo contributivo, aumentare l'onere contributivo degli iscritti e prevedere nonostante tutto ciò una drastica diminuzione dell'entià della pensione erogata al singolo contribuente ( si parla di poco più di 2000 Euro annui! ).
Lo studio effettuato dagli attuari dell’Enpav, dottori Coppini, ha indicato una via di mezzo tra le due alternative viste prima che, ponendo come base un modico aumento del contributo integrativo dal 2% al 4%, preveda da un lato una pensione base erogata a tutti i veterinari ed integrarabile con una quota a capitalizzazione ottenuta con i versamenti eccedenti il contributo minimo, e dall'altro la possibilità di aderire volontartiamente ad un Fondo personale, quale pensione integrativa.
I lavori congressuali continueranno ad impegnare nei prossimi mesi sia il CdA dell’Ente sia le varie commissioni interne affinchè i correttivi che verranno proposti al voto dell’Assemblea non abbiano a ledere i diritti acquisiti e a penalizzare le nuove generazioni. Da questi presupposti il titolo del convegno.
In allegato o qui di seguito troverete una sintesi degli argomenti trattati dai vari relatori.
Rimango a Vostra disposizione per ulteriori chiarimenti, soddisfatto e gratificato dal fatto che, forse per merito di questo foglio elettronico messo a disposizione dell’Ordine di Parma, sempre più spesso i Colleghi mi contattano non solamente per assistenza nelle fasi di richiesta delle pensioni o per erogazione di servizi, ma anche per conoscere i meccanismi previdenziali e il funzionamento dell’Ente. Sappiate comunque che non disturbate mai.
Il nostro Ente previdenziale da anni si sta attrezzando per traghettare la nostra categoria verso quegli ambiti professionali che più s’addicono al ruolo sociale che svolgiamo sia esso di medicina pubblica che libero professionale. Una per tutte, ma non l’ unica, che mi vede impegnato in prima persona come membro di commissione, è la questione delle lauree brevi come quelle degli zoonomi e l’impatto che queste nuove figure avranno sul nostro futuro professionale e previdenziale.
Dott. Schianchi Alberto
Delegato provinciale ENPAV
giovedì 20 novembre 2008
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