sabato 22 aprile 2017

esclusione elezione: trombatura?





Vorrei evitare lo sterile giro di polemiche che spesso accompagna le vicende, in questo caso attorno alla mia esclusione dalla lista di candidati ENPAV. Non mi pare utile a nessuno, e questo è il motivo per cui vorrei fare chiarezza. Ne abbiamo tutti bisogno, ora più che mai.

Una mail ha sancito quello che tutti noi sapevamo già da mesi, io forse da anni: il mio essere contro alcuni aspetti dell'Amministrazione dell'ENPAV ha fatto sì che si preferisse la via più semplice, più facile: evitare le critiche, amministrare senza confrontarsi.



Sono stato un "uomo contro", contro anche quella che potrebbe essere definita "la mia squadra", preferendo sentirmi un uomo di tutti, dei veterinari, non "di una squadra". Si, sono stato controcorrente, ma a volte è solo così che si rispetta sè stessi, il proprio nome.



Certamente mi sono opposto anche al Presidente ENPAV. Sono stato contro al " Turismo Previdenziale", il giro elettoral-politico eseguito in tutte o quasi le province d'Italia ed in alcune, con Ordini con meno di 100 iscritti, anche due volte. Così come alle Assemlee fuori sede. Pure a convegni ospitati da aziende farmaceutiche.

 foto verbale disponibile

Sono stato contro all'acquisto di un appartamento per il Presidente a costi folli, e senza la mia opposizione il prezzo non sarebbe nemmeno stato adeguatamente contrattato.

Allo stesso modo sono stato contro l'organizzazione di una commissione immobiliare con un proprio amico immobiliarista.

foto verbale disponibile


Con tanti altri esempi ancora!

Si tratta di scegliere. E a volte gli uomini che remano contro, me ne rendo conto, sono almeno gli unici che remano. E quelli fermi sulla nave a volte non gradiscono.







4 commenti:

Anonimo ha detto...

Caro Alberto,
sarò probabilmente l'unico a commentare, visto che sono sempre stato uno "contro" anch'io, contro il potere costituito che, con strumenti subdoli e camuffati da democrazia, strozza i deboli e adula i forti.Contro l'arroganza di chi ha la forza ma non la ragione. Contro chi preferisce farti accoltellare, pagando il sicario, piuttosto che affrontarti in un duello corretto. Il problema è che l'essere "contro" ha un senso se hai un seguito. Nel 68 abbiamo (plurale maiestatis) sbagliato tanto, ma non me ne pentirò mai. Erano più le ragioni degli errori. Ma eravamo in tanti a scendere nelle piazze, pilotati o meno, eravamo in tanti ad andare "contro" da una parte dall'altra, a volte suonandocele di santa ragione, ma almeno muovendo il culo (scusa il francesismo) e rischiando che te lo rompessero e non stando sulla poltrona girevole davanti a un pc. Ora c'è il deserto dei colleghi, il piattume di chi passa il tempo ad angustiarsi perchè forse il collega vicino ha fottuto un cliente da 25 € a visita. Per questo diventa inutile oltre che scomodo andare "contro". Però potrai andare a testa alta e questo è ancora un valore tra quelli della nostra età. Finisco da giornalista: fonti riservate mi avevano informato che il Presidente aveva acquistato un monolocale sulla Tiburtina, per risparmiare. Devo cambiare fonti. La prossima volta chiamo te.Con stima e amicizia. Oscar Grazioli

alberto schianchi ha detto...

Grazie Oscar per il Tuo contributo. Devo però coreggerTi " essere contro ha un senso se hai seguito ". Oscar, senza cominciare non ci può essere seguito. In queste fasi i Delegati sono interessati alle elezioni e non si preoccupano di queste cose. Finite si renderanno conto e con la delusione riprenderanno il filo del discorso. Ora avrò più tempo anche da dedicare a quegli inviti a cena lasciati sempre sospesi e chissà, magari potrò essere utile al giornalista.
A prestissimo Alberto

Anonimo ha detto...

Caro Alberto, essere contro di per sè, in verità, non necessariamente è un valore, lo è se si è contro le cose sbagliate, ma ti conosco da tempo e mi verrebbe naturale fidarmi di quello che dici.
Ritengo però corretto, prima di giudicare, poter leggere gli atti delle delibere da te citate, e magari ascoltare cosa ha da dire chi ha votato a favore.

Con la stima che sai, un abbraccio
Francesco Orifici

alberto schianchi ha detto...

Francesco grazie per le belle e giuste parole che scrivi. I verbali sono secretati ma credimi non mancano e nemmeno le testimonianze.
Il mio intervento è solo mirato a dare la mia versione dei fatti, vista la fantasiosa seguela di illazioni che giungevano. Il " Turismo previdenziale " dovrebbe essere spiegato non come una consuetudine ma con elementi del tipo costi / benefici. Se per andare in una provincia dove organizzo il catering per cinquanta o cento persone e ne vengono 7 ( e io ero presente )non sto facendo l'interesse degli altri. Sono state veramente poche le province che hanno risposto. Milano, cinque anni fà si organizzò per un centinaio di persone e ne vennero un paio di dozzine.
Francesco, come sai non sono portato alla polemica ma a lavorare ma su alcune cose non ero l'unico nei corridoi a dirle. Don Abbondio diceva: - Il coraggio uno mica se lo può dare.